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igiene. | 129 |
logorino anzi tempo questi poveri terrazzani, è cosa facile a comprendersi; quello che si capisce con ritrosia è, che potendo essi approfittare dell’aria ossigenata e dell’acqua in abbondanza, non se ne dieno per intesi, e non curino punto la nettezza del corpo, la quale aiuta tanto la salute, rinforzando la fibra, serenando la mente e persino ingentilendo il cuore. I cibi sono, è vero, il primo ed essenziale elemento; ma anche il sapone ha la sua influenza, e poichè d’acqua non ci è affatto penuria, i contadini dovrebbero amarne di più l’uso, e sapere, che il nostro corpo, nobile dimora dell’anima, deve essere sempre mondo e tenuto con cura.
La nettezza del corpo è fra le migliori prescrizioni dell’igiene, e fa proprio pietà vedere in qual poco conto sia tenuta nelle nostre campagne: l’essere puliti è anche un dovere di società. Lasciate pure che i lombrichi si voltolino nel loto; chi si alimenta d’aria, di luce e di pensieri, e non vive esclusivamente pel ventre, dee sentirsi uomo: la nettezza è come la preghiera; questa solleva lo spirito, quella il corpo. La miseria può far perdonare molto, è vero, ma non obbliare che si è uomini; tuttavia per essere puliti bisogna cominciare da fanciulli: la nettezza corporale deve venir prima dalla famiglia.