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svolglmento della storia d’enrico. 127


dove die’ prove di singolare coraggio, meritandosi la croce al valore militare; ma, vinto da aspre e continue fatiche, assalito dalle febbri, dovette lasciare temporaneamente il servizio e trarsi a Genova, dove lo rividi con quella gioia che ti puoi immaginare. Essendo stato in Toscana, nella Lombardia, in Piemonte, e insomma avendo percorso tutta la Penisola, non faceva che parlare di quanto aveva veduto ed ammirato: ci aprimmo a vicenda il libro del cuore, le comuni speranze, le delusioni e le gioie: tutto fu tema dei nostri discorsi: Milano e Torino, Firenze e Bologna, Napoli e Palermo, Venezia e Roma; grandezze, miserie e libertà.

In quel tempo si strinse pure in fraterna amicizia con Riccardo, che conobbe in mia casa; e passammo in quell’autunno molti bei giorni nella Polcevera, deliziosissima valle fra quante ne siano non solo nel Genovesato, ma in Italia; e fu per l’appunto in quella circostanza ch’e’ si prese d’onesto amore per una fanciulla, passata poi a ricche nozze con un mercatante genovese, il quale amore non si potè più svellere dall’animo.

Lo scorso anno, quando mi separai da lui, aveva riacquistato salute e brio, e ogni giorno attendevasi a rientrare nella milizia: intanto si era rimesso agli studi e stava di-