Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
scene campestri. | 121 |
X.
Scene campestri.
In questa ci levammo da sedere.
Il sole volgendo all’occaso mandava i suoi raggi a traverso la valle. L’aere spirava or quieto, ora scherzoso, scuotendo appena i capi delle erbette e le corolle dei fiori, — preludio d’una di quelle alpine sere d’autunno, per cui il pennello mal saprebbe trovare adatti colori, il poeta le vive figure del canto, e il romanziere la briosa, aggraziata armonia delle immagini. Di tali scene è ministra ed efficace maestra la fantasia, e nessuno più di lei può rilevarne i delicati e geniali contorni. In quei momenti tutto è bello, dai raggi del sole, che salutano le vette con colore di arancio, all’ultimo lembo di cielo che sembra infoscarsi ai preludi della sera: dal solenne spettacolo delle acque fluviali, che muovonsi tortuose e lente riflettendo fiammelle d’ignea e fosforescente luce; dai salti precipiti e argentini del ruscelletto; dal precipizio spaventevole della grigia rupe, all’aperto e ridente levar di cielo, che ti sta innanzi, ai manipoli di casuccie ne’ vari seni