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116 | ricordi delle alpi. |
vittoria è il fine supremo dell’uomo. Non è vile chi cade, ma chi non risorge; per la donna non vi è che quest’unico pregio: purità e candore.
Questo il primo foglio, che avea per titolo: Un disinganno: i due successivi, intitolati: Pensieri, erano del seguente tenore:
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Sii fedele all’amicizia, perchè non vi è tesoro più prezioso di essa: quanti dolori possono essere allontanati da un suo consiglio, alleviati da una sua parola.
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Allontanati dai cattivi compagni: le prime e più funeste cadute derivano per lo più dal cattivo esempio. Se vuoi conoscere un uomo, bada alle sue relazioni e alle sue amicizie.
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Quanto sono care le memorie dei primi anni! esse collegansi a’ più santi nostri piaceri, quelli dell’innocenza; — felice chi si può pascere in esse senza rossore e senza rimorso!