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hai sulla porta, non andare a cercarle da lontano... Ami l’Annina; è una buona e bella ragazza, devi sposarla, e sarete felici.
— Ma chi le ha detto, caro zio, che amo 1’Annina?
— Nessuno.... Se me l’avessero detto, potrei dubitarne; ma l’ho veduto co’miei occhi, e m’inganno di raro. Vuoi negare che l’ami?...
— Non posso negarlo.... ma che cosa direbbe mio padre, se rovesciassi tutto il suo piano sul mio avvenire?....
— Come tutti gli uomini semplici, tuo padre è felice senza saperlo; tocca a me illuminarlo, e non mi sarà difficile di convincerlo che fu sempre più felice di suo fratello ministro!...
— Dunque non avete più l’intenzione di condurmi a Roma?...
— Anzi domani partiamo. Anche coloro che servono il paese restando sotto al tetto che li vide nascere, devono visitare l’Italia. È così bella!... e poi conoscere la patria è un dovere per chi può farlo, ed è una scuola che può sempre servire. E poi vedrai quello che non conosci, avrai tempo di meditare la grave questione della scelta dello stato, e fra un mese potrai scegliere fra un impiego, o un bel regalo di nozze per la sposa. Accetti la mia proposta?...
Sandrino gettò le braccia al collo di suo zio.... e all’indomani partirono. Un mese dopo Sandrino ritornava al suo villaggio con un magnifico presente dello zio ministro all’Annina, che col pieno consenso paterno diventava sua sposa. Era beato d’aver veduto Roma.... e d’essere tornato a casa, e si mise sul serio ad utilizzare i suoi studi di naturalista diventando un ottimo agricoltore.