15Il fattor vecchiotto e grasso
S’arrampica su l’erta, e in lontananza
Mostra i buoi che vanno al passo, 18Le greggie sparse e i paschi in abbondanza,
I monti grigi col sole in vetta,
I pergolati là, frammezzo ’l calle, 21E tra’ cespugli un nembo di farfalle.
La mia rustica casetta
Ha d’ogni parte sei verdi finestre; 24La sua gotica torretta
È incoronata d’umili ginestre;
Io me ne servo di colombaja; 27Ogni sua breccia suona un lieto grido
Di rondinelle, che vi fanno il nido.
Ma vedete là, su l’aja, 30Quell’elegante cappellin di paglia
E quell’abito di faja
Col frastagliato giubbettin di maglia? 33Quella è la fata, la castellana;
È la regina della mia dimora,
È l’ondina del lago, è la mia Flora.
36Saria fola, o cosa vana,
L’idillio che sognò la fantasia,
Se colei che è mia sultana 39Non abbellisse la dimora mia.
Che cos’è un fiore solo all’altana?
Cos’è la donna mai? Che gl’incompresi 42Moti del cor senz’eco? — Ombre chinesi.