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cetto, qui un poco e là un altro poco. Ciò che si conteneva in quel suo libro, pareva così eterogeneo, come quello de’ calderoni delle maghe di Macbeth.
Vi eran dentro dita umane e piedi di ranocchi, e dardi di aspidi, e sangue di scimie per formare il paludoso mischiume. — Dopo ciò, pensai io, non potrebb’egli essere che questa ladra indole fosse data agli autori per un fine al tutto saggio? e non potrebb’essere questa la via, onde la provvidenza di età in età preservi dalla irreparabile rovina di tutte cose i primi semi della sapienza e delle cognizioni umane? Noi veggiamo che la natura ha saggiamente, quantunque con un cotale capriccio, provveduto per il trasporto de’ semi da clima a clima ne’ ventrigli di certi uccelli, cosicchè quegli animali che in sè stessi valgon poco più di un carcame, e che apparentemente corrono sfrenati a predare e giardini e campi, sono in fatto i messi della natura per diffondere e perpetuare i suoi benefizi. In simil guisa le bellezze e gli egregi pensieri degli antichi e poco noti autori sono presi da queste turbe di scrittori ladri, e fecondate di nuovo per rifiorire poi, e portar frutti in lontane e future età. Alcune delle costoro opere vanno anche soggette ad una specie di metempsicosi, e sbuccian fuori sotto nuove forme. Quello che da principio era una grave storia, rivive con le sembianze di un romanzo; una vecchia leggenda si trasforma in un moderno dramma, e un severo trattato di filosofia dà materia a un’intera e lunga serie di briosi saggi. Così avviene sotto il limpido cielo della nostra selvosa America, dove noi bruciando una foresta di alti pini, subito una generazione novella di basse quercie cresce in luogo di quelli; e noi non veg-