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esaminando meravigliato: «Qual’arte magica ha saputo trasformarlo, e crearvi tale note?»

Ma v’era fra gli astanti un uomo, i cui capelli bianchi e il mesto volto dinotavano, ch’egli avea molto vissuto e molto sofferto.

Accennando al violino: «Quelle note meravigliose,» disse, «non furono già create dall’artista, ma preesistevano nello strumento; tutta la magia sta nel nel saperle far uscire.» Tacque un istante, poi ripigliò: «Così, non disperate mai d’un animo: per quanto nullo o tristo esso vi appaia, non isprezzatelo come strumento inutile e increscioso, ma cercatene le corde sensibili, sappiatele far vibrare, e ne otterrete buone e nobili cose.»

Anna Gallizier.