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IL FIORE E LA RUGIADA.
N
ell’angolo più oscuro e remoto di un giardino era cresciuto un fiore.
Non avea tinte vivaci, nè acuta fragranza che ne avvertisse la presenza, ma colori modesti e un lieve, soave profumo, che non si spandeva più in là del cantuccio, che gli serviva d’asilo.
Però la fanciulla che con amorosa cura vegliava sulle aiuole del giardino, aveva dimenticato quel fiore, quando inaffiava largamente le piante arse dal sole. E il meschino reclinava mestamente il capo, non conservando più alcuna speranza di salvezza.