che in fronte si legge, nol persuadesse, essendo a bellissime lettere scolpito sopra la porta, che sussiste, il nome di Tiberio Flavio Norico Quartumviro per giudicare. A tempo del Saraina anche nell’altro più antico muro vedeansi fra l’una porta e l’altra quattro nomi, quali molto è probabile fossero de’ Quadrumviri di quel tempo, cioè de’ quattro supremi Giudici, ridicole essendo le congetture enunziate sotto i detti nomi in alcuni libri (v. Grut. 178, 2). Il sito, ch’era allora vicino ad una porta della città, fa sovvenire dell’uso Ebraico di tener ragione nelle città appunto a una porta di esse, come appar nel Deuteronomio (XXV, 7, ec.), in più luoghi, ed in Giosuè (XX, 4), e ci s’allude nell’Epistola di S. Giacopo (V, g). Quindi è, che nella riedificazion di Gerusalemme narrata nel secondo d’Esdra (III, 3i ), si nomina tra le porte la Giudiziale: a più porte pare ancora in Zaccaria (c. 8) che si tenesse ragione, e S. Gerolamo ne assegna per motivo il comodo de’ territoriali. Deesi notare, come dinanzi all’incavatura che si vede nel mezo in alto, non solamente c’è piano d’un piede in circa, ma discendendo su la cornice dell’ordine secondo, ci resta spazio assai maggiore, e nel quale poteano star più persone. E probabile che la sponda fosse balaustrata, con ciò formandosi una ringhiera, dalla qual forse i Preconi, o sia banditori publicasser sentenze o decreti, overo prestassero l’opera loro nelle vendite secondo l’uso antico: che montassero 1 Preconi sopra una pietra, e per conseguenza