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antichità romane 81

chè non solamente cadono nel vano della porta, ma sul pendio del frontispizio. Forse l’Architetto vi fu tratto dalla necessità impostagli di quello spazio che si vede in alto, e di cui parleremo or ora; e forse si credette salvo a bastanza dal framezare di quella giunta che disunisce un piano dall’altro.

Resta da ricercare a che servisse questa doppia porta. Il vederla geminata me la fece già credere della città; ma le mura, se ben non molto lontane, non poteano capitare a quel sito, anzi non piegavano a quella parte; e il vedere come la facciata è nel di dentro, non nel di fuori, ci fa sicuri che porta della città non era. La larghezza dell’apertura non è di piedi undici, come si legge nel Serlio, ma poco più di nove; ben crescono alcune oncie delle dieci le già considerate, che fur porta della città. Avend’io però osservato in una Medaglia di Claudio, come similmente duplicata era la porta degli Alloggiamenti Pretoriani, ne ho appreso ch’altre porte ancora, dove gran numero di gente dovesse nell’istesso tempo andar dentro e fuori, si fecero in tal guisa. E siccome nelle città molto popolate niun luogo suol essere più frequentato del Foro, così a niun altro crediamo adattarsi più la doppia porta1: nè però sarebbe da acquietarsi in tal congettura, se il chiaro indizio dell’iscrizione

  1. I Turchi lo hanno ancora: e quinci Porla Ottomana, che è come dire il gran Divano.