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76 | capo secondo |
più di questa sien ricordate ne' libri degli Architetti, degli Antiquarj e de' Viaggiatori. Le sue parti architettoniche con le misure posson vedersi distintamente rappresentate nel terzo libro di Bastian Serbo. Di questa intese il Grutero nelle Iscrizioni (187. i), ove parla d’Arco marmoreo di singolar lavoro con perle, geminate, affermando che la sua incredibile altezza e maestà rende ancor maraviglia. Di questa intese lo Scamozio ove scrisse, essere in Verona parte d’un Arco trionfale d’ordine Dorico; e dove disse, le colonne Doriche di tal Arco laterizio esser senza base. Di questa Addison nell’Itinerario d’Italia in lingua Inglese, ove l’istesso osserva, e ad essa dà la preminenza sopra l’altre anticaglie di Verona dopo l’Anfiteatro, chiamandolo Arco trionfale eretto a non so qual Flaminio. Di questa il Cambray nel Parallelo dell’Architettura, ove replicando la detta osservazione sopra le colonne Doriche, la chiama Arco sommamente magnifico.
Osservi prima d’altro il forastiero avveduto, come del prospetto di quest’edifizio la metà solamente rimane; cioè una delle due porte con parte del piedestallo della colonna e del fondo della pilastrata spettante all’altra ch’era contigua. Così nell’alto si conosce tronca alla sua metà quell’ampia curvatura, che pare una spezie di nicchia, benchè poco entri nel muro. Da questo, per l’avvertimento poc’anzi dato, comprenderà subito come grandissimo sbaglio sia stalo finora il creder Arco quest’edilizio. Blondel nel suo corso d’Architettura, ove tratta degli Archi, insegna ch’altri hanno una sola