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54 capo primo

tirar con la seta annualmente in Verona. In nissun paese fanno i gelsi, detti anche mori da Toscani, e da noi morari, più facilmente di quel che facciano in gran parte dell’ampio territorio nostro, e in nissuna parte si coltivano con tanta cura e con tanta pulitezza. Grand’errore da poco in qua si è solamente introdotto di tagliare i vecchi, un de’ quali dava più foglia di dieci giovani, e d’assai miglior qualità e vigore, e tanto più che piantati i nuovi, ove ne fossero degli altri prima, non ci fanno. Così il mettergli troppo spessi e folti, come or si fa, quasi fosse albero che non ingrandisse, facilita il rischio di perderne un’intera fila, s’alcun ne muore; poichè le radici del morto in piedi son venefiche a gli altri, e ove si tocchino, portan contagio. Il venirne ora piantata gran quantità in paesi dove il terreno poco volontieri gli porta, e dove però la foglia non riesce dell’istessa virtù, guasta le faccende a noi senza accomodar le loro. La seta d’ordinario non si tira qui sottile, o reale come suol chiamarsi, ma di più fili e grossa, per altri usi che di far drappi. Suol farsi di tre maniere, l’una delle quali si chiama cucire, perchè serve a tal fine; altra mezana, e si adopra per guarnizioni, cordoni e simili; altra si dice pelo, e serve di fondo ne’ lavori fini, e a misura della sua qualità, vale ancora per ogni sorte di drapperie. Lo spaccio maggiore delle due prime spezie si fa a Lipsia e a Vienna. Ma siccome ciò che rende popolati e ricchi gli Stati non tanto sono i prodotti, quanto le manifatture, così piccolo verrà sempre ad essere il benefizio del nascer