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24 capo primo

continuo disordine forza è che nasca: allora poi potrebbe darsi mano con più coraggio a costringere, per cagion d’esempio, i pescatori e le Comunità del lago all’ubbidienza delle leggi e degli Statuti (l. 1, c. 97), i quali non leggera pena impongono a chiunque, massimamente in tempo di Quaresima, porti altrove il pesce, e ingiungono con gran rigore al Capitan del lago, a’ Vicarii e a’ ministri tutti d’invigilar sopra il contrabando (l. 4, c.164). Strano è veramente che abbondino del nostro pesce talvolta Parma, Mantova, Brescia, Roveredo, Trento e altri luoghi, e ne scarseggi Verona.


Rettori.


Riposando questa città insieme con tutta l’antica Venezia sotto il dominio e tutela della Veneta Republica, unica discendenza rimasa in Italia della grandezza Romana e della libertà, viene secondo il savissimo instituto Veneto amministrata primamente non da uno ma da due scelti Patrizii, con nome comune di Rettori e di Rappresentanti, e col vecchio titolo particolare di Podestà all’uno e di Capitanio all’altro; quegli presiede al civile, questi al militare. L’uno e l’altro ha cancelleria separata: il lor Reggimento dura sedici mesi, nè però si cambiano unitamente, ma conforme incontra. Quanto al grado de’ Soggetti, l’ordine nella Republica correa in altri tempi diverso. Francesco Barbaro avea fatto Ambasciate, e sostenuti supremi impieghi quando venne Podestà a Verona, come si vede nella orazione in sua lode di Tobia dal