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fabriche moderne 123

viano, che furon negli ultimi tempi de’ Longobardi, come abbiam veduto altrove, e di Pacifico, che visse nel nono secolo, tanto lodato per ogni sorte di lavori nella sua lapida. Opera di maestro Martino, come da iscrizione, fu la parte alta e l’ornamento del campanile di questa Basilica, e il nome d’Adamino rimane sopra un capitello di colonna nel sotterraneo: Adaminus de Sancto Georgio me fecit. Delle mura e porte di Cangrande fu architetto Calzaro, come da lapida riferita dal Corte (lib. 10): nè d’altri abbiam potuto rinvenir memoria de’ mezani tempi.

Non mancano in Verona certamente edifizj anteriori al bando dato poi alla maniera detta Gotica, ed a quel risorgimento dell’arti che si attribuisce al 1400, i quali meritino d’esser distintamente osservati dal forestiero. Facciasi principio dalla gran Torre, alla cui fabrica fu posto mano nel 1172. L’altezza si pretende non inferiore a quella di qualunque altra delle più rinomate, benchè il non esser più questa isolata, le abbia tolta in gran parte la nobiltà della sua apparenza: chi per trigonometria l’ha scandagliata, la dice alta piedi 310 di questa misura; la sommità è nobilmente divisata ed ornata.

Non poca considerazione meritano ancora i ponti, con sì pochi archi in tal larghezza, e in fiume così impetuoso. Il Nuovo ha una torre dalla parte della città, che porta l’arme Scaligera, e fu nel 1298 fabricata per ordine d’Alberto: il ponte fu poi rifatto in gran parte con insuperabil robustezza dal Sanmicheli. Di