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antichità cristiane 111

forse persona illustre che concorse alla spesa. Sopra ogni quadro è la spiegazione, a sinistra co’ nomi, a dritta con esametro leonino, cioè rimato.

Sotto l’Arco che copre innanzi la porta, e le colonne del quale posano sopra due Leoni, è un basso rilevo che figura i Legati di quel Principe venuti a cercar di Zenone; indi in piccoli ripartimenti altri fatti e miracoli secondo le volgali tradizioni e leggende, come quello del non potersi cuocere il pesce rubato, che si racconta nella vita novamente publicata a piè dell’Istoria de Diplomi. Nel piè di questo sporto sono i dodici mesi bizarramentc figurati. Marzo è il primo. Maggio, per dinotar l’allegria della Primavera, si rappresenta per uomo coronato che dà fiato a due istrumenti, come spesso s’incontra nelle antichità Romane, e chiamasi in Apuleio (Flor I) animar due tibie con un fiato: qui però paiono più tosto due corni. Alla sommità di quest’arco si vede una gran mano in atto di benedizion Latina, come vien chiamata, quando le due ultime dita son ripiegate. Si continuò gran tempo a figurar Dio Padre non altramente che in questo modo, e non già in figura d’uomo (come si facea Cristo) se non per necessità d’istoriare ne’ fatti del Testamento vecchio: la licenza degli artefici, che guastò l’antico istituto, a molte improprietà ha poi dato luogo.

Non si lasci d’osservar le imposte di legno, ma coperte di pezzi di bronzo figurati; la maniera n’è affatto barbara, mostrandosi con fantocci strani storie del vecchio e nuovo Testa-