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46 | dell’istoria di verona |
più se con fondamento è stato detto che nel sito ove ora è Cividale, fosse già Vannia, insieme con altri tre luoghi a cotesti Becuni da Tolomeo assegnata. Per Sarraca, che quivi susseguita, fu intesa la Sarca dal Cellario; ma quelli son nomi di terre, e non di fiumi: per gli altri due luoghi, seguendo il vestigio delle voci, volle il medesimo intender villaggi, che sarebbero a settentrione della Venezia, non verso sera. Bizzarro ancora fu il porre in uguaglianza con popoli, a ognun de’ quali più famose città si danno, questi Becuni, cui non si assegnano che quattro borghi. Ma in somma da così bella pagina è tratta l’autorità con cui si pretende di trasfigurar l’istoria tutta per quanto spetta alla dilatazion de’ Cenomani.
Non resta più che Giustino, Scrittore del secol basso, il quale ci lasciò un Compendio della voluminosa Istoria di Trogo, autore di Gallica origine, che del regno di Macedonia principalmente trattato avea, toccando però quasi a modo di Storia universale anche dell’altre genti. Noi abbiam poco fa accennate le prime invasioni de’ Galli. Leggesi in Tito Livio (lib. 5: recentissimi advenarum) come andaron susseguendo Salvii, Boj, Lingoni, e ultimi di tutti i Senoni, che si avanzarono lungo il mare fin presso Ancona, ed osaron poi di passar l’Apennino e d’assediar Chiusi, dugent’anni dopo, come insegna lo Storico, dalla calata degl’Insubri e de’ Cenomani. Quinci passaron costoro, comandati da Brenno (Liv. Brennus regulus Gallorum), anche ad assalire ed a prender Roma, fuorchè il Cam-