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ti, e le nostre antiche memorie, e i nostri moderni Scrittori. Da questi gli otto primi Vescovi, per connettergli co’ tempi Apostolici, si son fatti diventar sedici: Eufemio, Agapio ed altri si sono automati con iscrizioni, alcuna delle quali adottata dal Gruferò (1049, 4)> ma sono de’ prossimi secoli: e perchè l’Epistola di Sant’Ambrogio mostra Zenone vissuto a’ tempi suoi, o poco prima, due Zenoni si son messi fuori: simil cosa appunto troverà praticata in moli’altre città, chi si prenderà cura di farne esame e riscontro. Ma dalle antiche e sincere memorie nostre ci si presenta l’ottavo Vescovo nell’inclinare del quarto secolo. In quel tempo medesimo, per osservare i nostri vicini, la Chiesa di Brescia, per più titoli parimente illustre, avea S. Filastrio, il qual per autorità di Ramperto, Vescovo Bresciano del nono secolo, fu il settimo in quella sede: suo successore fu S. Gaudenzio contemporaneo di Sant’Ambrogio (v. S. Gami. Op. p. 266). Mentre sedeano Filastrio settimo in Brescia, e Zenone ottavo in Verona, in Bergamo era il terzo Vescovo, come dal medesimo Sermone di Ramperto sicuramente apparisce (pag. 279). Di Trento veggasi da quanto abbiam detto di S. Vigilio, se si renda probabile che quella città fosse convertita da Sant’Ermagora l’anno di Cristo 72. Di Milano si ha un antico Catalogo nel Museo Italico del P. Mabillone, al quale furon poi aggiunti d’antico gli anni della sede e il giorno della morte: ma che i nomi e l’ordine vengano da’ Dittici, p sien però autentici, si riconosce dal mancarvi Aussenzio,