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286 | dell’istoria di verona |
Mapicio, e Marc’Aurelio in Maurelio. Il nostro Ancario si dico Milite, quasi in modo di dignità: comincio questo nome molto il’antico a suonar non so clic ili nobile e di distinto, poiché si osserva in più Storici 11011 venir così chiamati i soldati delle nazioni, ma solamente i Romani, o clic almeno servivano sotto i vessilli Romani. Milite di Tiberio chiamò se stesso Γ [storico Patcrcolo fatto Prefetto nella cavalleria ( Veli. lib. 11 ).
Arrivò dopo sei giorni Anolino, che fece subito invitar dal banditore il popol Veronese a spettacolo. Ma in quella stessa notte il sanko Vescovo Procolo, il quale nel suo monastero, cioè in luogo appartato e solitario, non lungi dalle mura della città con pochi Cristiani stava nascosto (cum paucis Christianis non longe a muris Civitalis in monasterio suo latibabat), infervoratosi di spirito maggiore nell’orazione, si portò in città, e visitò i Martiri; nel (jual mentre essendo venuti i ministri, il santo Vescovo professandosi Cristiano, fece istanza per esser condotto con essi, e così fu fatto. Giunti davanti ad Anolino, che stava nel tribunale in presenza di tutto il popolo concorso, osservando il vcnerabil vecchio con le mani legate addietro, chiese chi fosse; e udito ch’era 1111 Cristiano spontaneamente offertosi, non volendo far altro sangue, e mosso forse anche dall’età, ordinò che fosse rilasciato, affermando che delirava per la vecchiezza. I ministri però percolendolo di schiaffi, lo cacciarono dalla città, ritornando lui a’ suoi tutto atllillo del 11011 aver conseguito il bramato martirio. Ma Fermo e Rustico eccitali in vano a