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dell’istoria di verona |
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Inghilterra; e diede a Massimiano Γ Italia e Γ Africa, potendosi sospettare ili lezion falsa, ove il libro do’ Persecutori a lui attribuisce la Spagna. Poco differente fu la prima ripartizione che tra i quattro Prefetti del Pretorio recita Zosimo (lib. i, c. 33). Primo fu altresì Diocleziano a dar l’esempio d’impiccolire i governi e di moltiplicar le provincie; c fu primo a darlo di ciò, che all Imperio e all Italia riuscì sovra ogni altra cosa nocivo c fatale; cioè d’abbandonar Roma del tutto, quale come fonte c centro della podestà, così dovea sempre esserne il domicilio e la sede. Degno del barbaro c vilissimo lignaggio di Diocleziano e di Massimiano fu l’odio che per l’autorità del Senato, c per la libertà e forza dell’infinito popolo concepirono l’uno e l’allro verso Roma, da cui per altro la lor dignità dipendeva. Ma degno di lui fu singolarmente il pensiero di Diocleziano, che fissò a Nicomedia in Bilinia sua residenza, e si mise in capo di renderla a forza di fabriche uguale a Roma (Mor. Per. c. 7: studens urbi Romite coacquare). Queste novità però non si può dire che stabilissero nel governo il sistema dalla sopradetta Notizia espresso; perchè altro fu moltiplicar gl’Impcradori, ed allro il moltiplicare i Prefetti, e il rendergli di militare ufizio civile: nè sotto Diocleziano trovasi che si formasser le Diocesi, c si preponesse ad ogni complesso di provincie un Vicario. Le sue provincie ancora assai arbitrarie e diverse sembra che fossero, mentre dice il libro ile Persecutori che quasi ad ogni città soprastava un Preside allora. Così dell’Italia tra dicias-