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dell’istoria di verona |
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della Cronologia Consolare con Γ autorità del Cupero c del Grevio e del Gudio quivi si registrano, s’è lecito parlar francamente, sono apocrife tutte e supposte, come potrebbe molto agevolmente farsi conoscere, se questo ne fosse il luogo. Nè si pecca già solamente in creder vero il falso, ma ugualmente talvolta in creder falso il vero. Giuseppe Scaligero, per cagion d’esempio, in lettera al Grutero, c nelle Osservazioni al Cronico Eusebiano, tanto si fece belle delle due famose lapide di Pisa, ampiamente illustrale poi dal Cardinal Noris, clic nel gran corpo delle Iscrizioni nè pur tra le spurie stimo bene il Grutero di ammetterle e di registrarle; indubitatamente false un altro Scrittoi’ le asserì a’ giorni nostri (Hard. A’uni. Erod.); 11011 pertanto monumenti 11011 si vider mai più incontaminati c più certi. Cade qui in acconcio di sottrarci al rimprovero die ci potrebbe esser fatto d’avere in quest’istoria tralasciate molte singolari particolarità e notizie die spiccano da iscrizioni per famosi uomini divulgate c applaudite: vale a dire, la Verona Vera del Grutero e del Velscro; il Sere il io Copione co’ Giudicj de’ Veronesi Rimessi presso Appiano, Smezio, Agostini, Grutero, Scaligero, Ruperto, Streinio, Freinsemio, cd altri; i Cimbri Trucidati del P. Mabillonc; i’Ipsitilla Catulliana della giunta a Panvinio, c del Malvasia; il Plinio Autor delle Storie del Cellario; Orcivia Marcella sua moglie, del Panvinio e del Grutero; il Preside della Provincia Traspadana del Grillerò e del Reinesio: il Curatore de _ / gV-Jstrumenti Veronesi, c il Petronio Prefetto