Pagina:Maffei - Verona illustrata I-II, 1825.djvu/303


libro settimo 273

un de’ primi che in sì falli governi fossero impiegati; siccome quello che da Costantino slesso fallo ascrivere all’ordine de’ Consolari, fu poi Correttóre di Toscana c d’Umbria, e Consolare dell’Emilia, della Liguria e della Campagna. Costui si dice figliuolo di Giulio Rufiniano Oratore, del quale alcuni scritti ci rimangono intórno alle figure rettoriche: l’onor della lapida gli fu fatto dai Decurioni e dal popolo d’Avellino. Da Costantino adunque venne la ripartizion dell’Italia in diciassette parli, e il sottoporle al governo di Consolare, o ili Correttore, o di Preside. Il nome di Consolare, ch’era di maggior dignità, fu preso dai Legati Consolari, che solean mandarsi nelle provincie; quel di Correttore diventò allora titolo di Rettore ordinano; e quel di Preside, ch’era propriamente generale per qualunque governo di provincia Romana, si cominciò ad usar in particolare per grado inferiore agli altri due.

Per isgombrare ogni difficoltà in punto così importante, alcuni avvertimenti è necessario soggiungere. Potrebbesi in primo luogo facilmente prender errore, nell’incontrar Correttori talvolta mandati per l’Italia avanti Costantino. Ma toccammo già, come oltre agli ordinarj Magistrati 1l’aveano i Romani di straordinarj, clic non si creavano e non si spedivano se non per occasioni nate e per motivi particolari, c di questo genere erano prima i Correttori. Il medesimo istituto continua appunto nella Republica Veneta, clic ili moli’ altri usi Romani fu l’unica erede. Quest’avvertenza avrebbe fatto intendere molli passi, e schifata confusion