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libro settimo 263

nastitica da lui abbozzata, come si vedrà fra poco tempo in un di que’ pezzi di essa ch’egli distese, e che son per publicarsi nell’ultimo tomo dell’Opere sue. Incominciata nell’anno 312 la mostrano con certezza il Cronico Pascale, e la prima notazion di essa che si ritrovi, cioè quella del Sinodo Antiocheno dell’anno 341 tenuto nell’Indizione decimaquarta presso S. Atanasio; e così l’altre susseguenti, come si può conoscere per via del computo retrogrado. Da varj altri fatti hanno voluto desumerla molti dotti, ma senza poter accordare il sistema loro, e non tornando il mese, qual senza dubbio fu il settembre. Dalli 24 di esso credeva il Noris che si dovesse prenderne il primo punto, quando l’Istoria de’ Donatisti andava lavorando; ma avrebbe mutato quel luogo se avesse ripigliata per mano e terminata quella sua fatica, mentre nell’Epoche de’ Siromacedoni, che fece dipoi, conobbe doversi prendere dal primo di detto mese. Mostrò egli ancora, come per Indizione debba intendersi nuova ordinazion di tributo più lieve fatta da Costantino, per sollevar l’Italia dalle gravose imposte anteriori. Ma per verità non pare che sia finora stato compreso l’intero di questo fatto; onde un’osservazione ci faremo lecito d’aggiungere, senza la quale non potrebbe mai stabilirsi con sicurezza che in Verona, e dalla presa di essa avesse avuto l’Indizione cominciamento.

Di nuove e smoderate pensioni autori furono, non Massenzio, ma Diocleziano e Massimiano; e non caddero queste sopra l’Italia tutta, ma sopra la nostra Circompadana; e non consi-