Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
252 | dell’istoria di verona |
scesero gli Alamanni nel Veronese; ma fattosi loro incontra l’Imperadore con le legioni, non lungi dal lago Benaco diè lor battaglia, e tanto numero ne tagliò a pezzi, che appena la metà ne rimase. Tanto si legge nell’Epitome di Sesto Vittore (haud procul a lacu Benaco dimicans, ec.). Abbiamo in alcuni codici, e così nel Dandolo, che il fatto d’armi seguisse alla selva Lugana; col qual nome un tratto di paese si chiama ancora di là da Peschiera, e benchè al presente tutto sia coltivato, selva diceasi ancora a tempo del Petrarca, come si vede nelle sue Lettere (Ep. Var. lib. 1). Il nome di Lugana fece prender equivoco a chi publicò le Iscrizioni Bresciane (Mem. Bresc. p. 2); per lo che molte ricerche son poi state fatte indarno tra Rivoltela e Peschiera, per una lapida, che non quivi, ma fu già in Lucania, cioè nella Basilicata in Regno di Napoli, come nella Raccolta del Gualterio si può vedere (Sic. Ant. Tab. p. 31).
D’un’insigne famiglia venuta ad accasarsi nel Veronese e d’intorno al lago, fece memoria Vopisco (in Prob. circa Veronam et Benacum, ec. ); e furono i posteri dell’Imperador Probo per sue virtù tanto celebrato. Volendo essi fuggire l’invidia e i tumulti di Roma, scelsero questa deliziosa parte per fissarvi l’abitazion loro e de’ discendenti. A costoro seppero gli Auspici promettere sommi onori, perchè una saetta avea fatto cambiar colore alle vesti in un ritratto di Probo, ch’era nel Veronese (in Veronensi sita).
Imperando Caio, successor di Probo, cose