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di scip. maffei xix

zione delle opere principali del Maffei, ma altre ancora, sia morali, sia teologiche, sia d’erudizione lapidaria, diplomatica, archeologica d’ogni genere, non che parecchie sue culte poesie sono a stampa, come pure molte lettere, articoli e dissertazioni in lui sono sparse nei giornali e nelle collezioni di quei tempi. Coltivò anche la fisica, e di ciò ne sono testimonio le Lettere sopra i fulmini, ed il libretto che tratta degli insetti rigenerantisi, de’ pesci impietriti e dell’elettricità. Fu Provveditore del Comune di Verona, e con zelo non ordinario attese a procacciare il vantaggio della patria. Clic poi assai avanti sentisse nelle cose di stalo, hassene la prova nell’operetta che lascio manoscritta, e che ha per titolo: Suggerimento per la perpetua prese reazione della Repubblica veneta atteso il presente stalo d’Italia e d’Europa, nel quale diede utilissimi consigli onde sostenere in alcuna maniera quel vacillante governo, proclamando la grande massima che per essere liberi e dominanti è di mestieri l’esser potenti, e che uno stato non è potente se non allorquando tutti i sudditi sono impegnati pel proprio interesse a sostenerlo. Finalmente dopo 79 anni d’una vita attiva e studiosa il marchese Maffei morì il giorno 11 febbraio 1755, compianto da’ suoi compatriotti, e dagli stranieri ben anco, che cotanto ne apprezzavano lo svogliatissimo ingegno. Dopo la sua morte l’Accademia Filarmonica di Verona fece rimettere sulla porla del Museo l’iscrizione e il busto che avea posto al Maffei ancor vivo, e che egli con rara modestia avea l’alto levare di là,