Pagina:Maffei - Verona illustrata I-II, 1825.djvu/248

218 dell’istoria di verona

molto può servire a farci conoscere continuato sotto Antonino Pio l’istesso civil sistema ch’era stato per l’innanzi. Publico decreto de’ Triestini vedesi scolpito in gran piedestallo a onore di Fabio Severo lor cittadino (Grut. 498, 1). Esponsi in esso, come costui per difesa e onore della sua patria avea più volte felicemente perorato avanti l’Imperadore Antonino, e ciò senza alcuna spesa del loro Erario; ch’ei si procurò in Roma la dignità senatoria, principalmente per far bene alla sua patria; che guadagnò più cause per essa ora innanzi a giudici dati dall’Imperadore, ora innanzi a lui stesso, così per la giustizia del Principe, come per la forza del saggio perorare. Grandissimo merito gli si attribuisce per aver lui, come da lettere imperiali appariva, felicemente secondo il comun desiderio impetrato, che essendo i Carni e i Calali stati attribuiti alla lor Republica, potessero quegli uomini anche senza il censo prescritto esser ricevuti nella lor Curia [ch’era come dire nel lor Senato], sostenendo la carica d’Edile, talchè con questo acquistassero la cittadinanza Romana. Si tocca appresso, come ammettendo in questo modo alla comunion degli onori e al godimento della Romana cittadinanza ogni buono e ogni ricco, molto veniva a crescerne il lor Erario, e a rendersi capaci molti del Dccurionato, che altramente ripartito in pochi, per l’incarico e per le spese riusciva grave. Per fine una statua equestre dorata si decreta allo stesso Fabio Severo, nella base della quale l’istesso decreto a perpetua memoria dovesse incidersi;