cose istoriche fu la Verona illustrata, da lui mandata in luce nell’anno 1732. Nella prima parte di quest’opera, che viene a buon dritto stimata una delle più grandi del N. A., egli esaminò la storia di Verona, non che dell’antica Venezia, cominciando da’ tempi de’ quali ci sono rimaste memorie, e venendo fino a Carlo Magno. Dovette perciò tener discorso delle arti, dell’agricoltura, delle costumanze, delle istituzioni civili e religiose, e finalmente della condizione fisica e morale in cui trovossi in diversi tempi quella città e quella provincia. Nella seconda parte trattò della storia letteraria di Verona: nella terza di quanto havvi degno d’ammirazione in codesta cospicua città: ed in fine nella quarta parlò degli anfiteatri, presa occasione dalla famosa Arena che tutt’ora ivi sussiste, e che è uno de’ più begli avanzi dell’antica magnificenza. Nell’anno 1732 intraprese il viaggio per la Francia colla mira principalmente d’osservare quanto vi rimane d’opere e di memorie de’ Romani. Scorsa quindi con molta cura la Provenza, che offre maggior copia di que’ monumenti, giunse nell’anno seguente, cioè nel 1733, a Parigi, ove pubblicò il frutto de’ suoi viaggi antiquarj col titolo di Alcune scelte Antichità delle Gallie divise in venticinque lettere latine indirizzate a diversi suoi amici. Nel tempo in cui il Maffei dimorava nella capitale della Francia, vi bollivano più che mai le controversie intorno al Giansenismo. Il N. A. che avea somma perizia nelle teologiche faccende, di che avea già offerto qualche saggio in varie sue operette po-