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libro sesto | 207 |
lor forze, e vennero ad attaccare e a circonvallar Verona, dove e combattimenti e sedizioni avvennero di soldati, che non ben si distinguono per le sconnessioni e mancanze del testo di Tacito in quel libro (Hist. lib. 3: ostentare vires, et militari vallo Veronam circumdare placuit). Fu questa la prima aggressione a questa città fatta, di cui memoria ci sia rimasa, ma ne resto ben tosto libera. Molto caso si fece in quella guerra d’Ostiglia e di Cremona, perchè nell’uno e nell’altro luogo si passava il Po; e molta parte vi ebbe singolarmente Cremona, benchè a suo gran costo. Ma finalmente Antonio Primo condusse in due marchie da Verona a Bedriaco l’esercito tutto, dove una battaglia decise in favore di Vespasiano.
Come in occasione di guerra, così in que’ tempi si distinguea Verona per lettere e negli studj. Co’ due Plinii e con Pomponio Secondo poc’anzi mentovati, che illustrarono questa città per l’eccellenza de’ scritti loro, deesi accoppiare Cassio Severo, Istorico citato da Svetonio in proposito dell’origine di Vitellio, e che per Veronese si ravvisa in quell'epistola di Plinio il giovane, ove si ha ch’ei fu concittadino di Cornelio Nepote. Ma veramente risplende sopra tutti il primo Plinio, che non ebbe tra i dotti Latini l’uguale, e ben con ragione chiamato dottissimo da S. Agostino (Civ. D. l. 15, c. 19). Le dispute sopra la sua patria speriamo che rimarran tronche del tutto, ove si parlerà degli Scrittori.
Ma egli è ormai tempo di alcuna cosa dire degli edifizj, i quali dell’antico splendore fanno