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libro quarto 129

Proconsoli che alla sua porta si videro cento venti fasci, e ci vennero anche Crasso e Pompeo. De’ Conventi tenuti da lui nella Cisalpina quattro volte ei fa menzione, e si rammentano una volta anche da Svetonio. Uso era de’ Romani che i Presidi deputassero alcune città delle maggiori, e situate in luoghi a tutti i popoli della lor provincia più comodi, per tenervi solennemente ragione, portandovisi essi, e quivi ragunando i giudici subordinati. Curioso punto però sarebbe il poter rintracciare quali fossero nella Venezia nostra le città destinate a’ supremi tribunali, ed elette per queste giudiziali ragunanze; ma di questo niun cenno si ha in tutti gli antichi monumenti: e non è maraviglia, perchè breve fu e tumultuante il tempo in cui trattata venne questa parte da provincia, e tenuti furono però in essa i Conventi. Quindi è che Plinio insegnò bensì quali erano le città a ciò deputate in altre provincie, ma non accennò d’alcuna che in queste parti fosse già stata a ciò destinata.

Facilissimo si crederà all’incontro da molti l’additarle tutte per la comune opinione fin da’ tempi del Panvinio introdotta (v. Ant. Ver. lib. 2, c. 21) che de’ giudizii que’ luoghi fossero sedi ch’ebbero il nome di Fori. Ma abbiasi per indubitato, grave sbaglio esser questo, perchè le terre chiamate Fori non furon luoghi di ragione, ma di mercato, e presero più il nome da chi avea loro tal indulto ottenuto o concesso. Altro era forum agere in una città, il che faceasi nelle città di Convento, ed altro era dare a un luogo il nome