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Metastasio e del Denina, avendoci anzi procacciate le giunte inedite delle Rivoluzioni d’Italia che nobilitano la nostra edizione di quest’opera. Nè stette contento il Reina d’averci somministrato sì fatti letterarii lavori, e d’avere speso tanfo tempo a pro di quelle nostre ristampe, chè qualunque volta ricorremmo a lui, sempre trovammo in esso l’animo disposto a favorire efficacemente gli amici. E ben fu grande sciagura che i moltiplici suoi affari lo tenessero da qualche tempo discosto per la maggior parte dell’anno dalla nostra città, che più ancora avrebbeci potuto giovare e confortare coll’opera sua, sebbene ancorchè assediato dalle domestiche faccende, si compiaceva di graziosamente ed utilmente risponderci, ognorachè ci avveniva d’interpellarlo. Ove poi la morte non lo avesse così presto tolto dal mondo, certamente ci avrebbe date le raccolte de’ poeti lirici, de’ prosatori, ec., ch’egli aveaci promesso, ed intorno alle quali avea di già lavoralo. Per la qual cosa se la perdita del Reina venne a riuscire amara a ciascuno che tenga in pregio le virtù dell’animo e la vera dottrina, maggiormente dovette riuscirlo a noi, da tanto tempo con lui legati dai vincoli di amicizia