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116 | dell’istoria di verona |
incidentemente ricorda, come questa città era già sttla da Pompeo Strabono fatta Colonia. Intorno dunque all'anno di Roma 666 Colonia Latina diventò Verona.
Non molto si stette, ottenuto il gius del Lazio, a conseguire anche la cittadinanza Romana, e con voto. I popoli rispetto a Roma cispadani appare che già l’avessero nel 690, dicendo Cicerone in lettera di tal anno scritta, che parea potesse molto ne’ suffragi la Gallia (ad Attic. lib. I, ep, I ). Quindi è che le Colonie nostre traspadane trattarono ben tosto di fare istanza anch’esse per l’istesso grado, come si raccoglie da Svetonio (Caes. c. 8): e però nacque il dissidio, di cui fa menzion Dione (lib. 37), fra i due Censori, sentendo l’uno che dovesse darsi loro la Republica, e l’altro no. E credibile che ciò dovesse ancora trattarsi in que’ Comizj de’ Traspadani, de’ quali scrisse Celio a Cicerone (Fam. lib. 8, ep. I) essersi sparsa voce nel 703. Ma in somma alla nostra città e ad altre di qua dal Po questo nobil dono fu anche impreziosito dalla gran mano di chi cel porse, perchè fu quella di Cesare nell’anno 705, essendo stata questa una delle sue prime disposizioni giunto a Roma con l’esercito, nel prender possesso del supremo arbitrio delle cose. Dione (lib. 41: ὑπὲρ τὸν Ἠριδανὸν οἰκοῦσι τὴν πολιτείαν ec.): a’ Galli che son dentro l’Alpi, ed abitano oltra il Po, conferì la cittadinanza, come quello che era stato lor Preside: ma non questo veramente ne fu il motivo, che per tal conto l’avrebbe data anche a’ galli transalpini: ma bensì e per la conve-