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solamente venne ad avvilire, anzi a distruggere quel privilegio, nel quale consisteva l’arcano del Dominio, venne a metter in odio il nome Romano; ed il grado di Cittadino in abborrimento; la qual cosa per ben intendere convien sapere, come quel mostro di Caracalla non fu già mosso dal desiderio di guadagnar l’affetto, ma bensì dall’avidità di spogliar tutti ancor meglio. Nuovi e pesanti gravami aveva egli introdotti; ma perchè i più di essi venivano a cadere solamente sui Cittadini Romani, non vivendo gli altri col gius Civile, che fec’egli per sottoporvi tutti? Dichiarò tutti Cittadini, acciò che in tutto l’Impero niuno rimanesse esente. Allora però si cominciò a fuggire, e a sottrarsi da quel grado, che faceva prima il colmo della felicità; e si venne a tale, ch’ebbe a dire Salviano: Il nome di Cittadino Romano una volta non solamente apprezzato, ma comperato a gran costo: ora si ripudia, e si fugge.

Scrisse Isidoro nel Cronico, che molti stimavano meglio di star soggetti ai Goti, che signoreggiar coi Romani, tanto era grave il peso de’ lor tributi; ed ecco la cagione della caduta dell’Impero di Roma. Non bastò, che si conservassero sino all’ultimo in molti que’ sentimenti, che poco innanzi abbiamo addotti.