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ad esser facilmente occupati, poco giovando le mercenarie, e disaffezionate Truppe: ove tal indifferenza si trova, (eccettuandone le maggiori Monarchie, le quali si rendono assai ferme per la gran mole) il Principe, benchè non manchi di ricchezze, può sempre dirsi povero, e benchè non manchi di forze, è pur sempre debole; anzi le gran Monarchie ancora dalla diversa abitudine degli animi ritraggono il maggiore, o minor potere; e da ciò dipender suole la maggior, o minore prosperità nell’imprese. Dall’effetto dell’indifferenza prodotto, nobile esempio si vide nella guerra antepassata.

Il Principe Eugenio sorprese una notte Cremona, ed entrò dentro per una Chiavica coll’Infanteria, e Cavalleria. Non arrivato però un altro Corpo, che dover secondarlo dall’altra parte, i Francesi che vi erano molto forti si misero in difesa; si combattè dentro la Città più ore, e finalmente convenne a’ Tedeschi uscirne, e ritirandosi abbandonare la Piazza. È fuor di dubbio, che in quel frángente, ogni picciolo movimento, che avessero fatto i Cittadini in favor dell’uno de’ partiti, faceva cessare il contrasto, e dava la vittoría; ma poi che si trattava d’essere meramente Sudditi all’un, o all’altro, lasciarono che si rompessero