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PRIMA. 11

tato cammino, e dall’essersi trasportate le fonti della ricchezza del Mediterraneo all’Oceano. In seguito per fatale abbandonamento del Mare, e pel disuso della Navigazione, dal quale n’è avvenuto, che il commercio del Mediterraneo stesso, ch’era, e che dovrebb’essere tutto nostro, vien ora quasi intieramente fatto dagl’Inglesi, Francesi, ed Olandesi. Si è aggiunto da venti o trent’anni in qua l’uso di mandar continuamente e quasi a gara l’incredibile quantità di danaro in Francia, ed in Inghilterra, che vuol dire in paesi, i quali non vogliono con noi commercio, se non per nostra parte passivo, per lo che quel danaro non ritorna mai più. Tanto basta per dare nel giro di 50 anni sbilancio mortale ad uno Stato; tanto basta ancora per far peggiorare ogni giorno, ed anche perder affatto quelle arti, che prima arricchivano Venezia. Anche il commercio colla Germania per l’Adige si trascura, ed ogni giorno scema.

L’impoverimento dell’universale, e la mancanza del danaro nella Nazione dai suddetti motivi prodotta, vien finalmente a ricader nel Principe. Sappiamo però qual sia lo stato del Pubblico Erario, che in altri tempi non vi era forse l’eguale in Europa. Al presente delli cinque milioni di Ducati effettivi ne vanno due