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Legati di Rodi in Senato, il che da Tito Livio s’impara. Sapeano essi per lunga prova, come dagli uomini vili, e pronti alla servitù, non si può aspettar valore, nè fede, se non forse sino al punto del maggior uopo.

Poichè però alcuna opposizione a questo progetto non si sa vedere, temperamento studiar conviene, per il quale l’incorporamento, che far vogliamo, nè sia così tenue e superficiale, che sembri una beffa; nè sia tale e tanto, che il minimo pregiudizio, o variazion veruna inferir possa al presente sistema del Governo. L’esempio delle Repubbliche, le quali in oggi più trionfano, ci hanno additato il metodo. Pochi hanno da esser quelli, che dalla Terra-Ferma vengano in Consiglio; ma que’ pochi hanno da esser eletti da moltissimi, e da quanto maggior numero è possibile. Conviene dare la Nobiltà Veneta non alle persone, ma alle Città ed ai Paesi in Corpo; e bisogna che le Città, ed i Paesi trasfondano tal Nobiltà ne’ loro Deputati; la qual Nobiltà sia personale, ed annessa all’Uffizio, e non passi nelle Famiglie, nè in verun altro. Par convenevole, che le maggiori Città due Deputati mandino, e le minori uno. Tal distribuzione con riguardo alla proporzione, ed agli altri requisiti, sarà peso di chi venisse per avventura in-