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atto primo 89


Camilla.   Ecco, vuol farlo, e ci frametterá

cinquanta negative.
Antea.   Vada, vada;
ogni fretta è ben giusta in questi casi.
Massimo.   Ma la mia attenzion sempre è piú giusta.
Antea,   Il diferir sarebbe grand’errore.
Massimo.   Ma assai maggior mancare al proprio debito.
Antea,   Chi può dar nuova tal non perda tempo.
Massimo.   Nol1 perde chi nel suo dover l’impiega.
Camilla.   La causa è incamminata.
Massimo.   Anzi all’incontro
d’accompagnarle ora mi corre l’obbligo
fino alla casa di Lucinda.
Antea.   O questo
io nol permetterò in nissuna forma.
Camilla.   Ecco nuova querela.
Antea.   Noi di qua
non partiremo, se non siam sicure
ch’ella entri in casa e rechi alla signora
Aurelia il fausto avviso.
Massimo.   Ma se poi
cosí comanda, converrá ubbidire.
Ma almeno ch’io le vegga incamminate.
Antea.   Voglio esser certa, non ritardi punto;
e però è forza s’incammini il primo
ed entri in casa.
Camilla.   Ed ecco un terzo capo
di controversia. Ma, signora madre,
seguitando cosí, noi troveremo
Lucinda non piú inferma, ma guarita
o morta.
Antea.   Sempre tu con le tue frette;
non bisogna mancare ai convenevoli,
intendi? Mai.
Camilla.   Deh quanto sconvenevoli
paiono a me sí fatti convenevoli!