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388 dell’iliade di omero


il valor vostro, argivi, ché a’ bugiardi
non dará mai Giove favor. Coloro
che violar primi i patti, agli avvoltoi
280saranno pasto e le lor mogli e i figli
pargoletti, atterrato Ilio, ne’ nostri
legni trasporterem. — Quelli a rincontro
che conoscea guerra aborrire e zuffe,
con disdegnose riprendea parole:
285— Argivi saettabili, alme indegne,
non arrossite? E perché mai languenti
vi state? Quai cerviatti che, trascorsi
lunghi campi correndo, afflitti e stanchi
senza vigor rimangonsi, in tal modo
290voi pur senza armi oprar stupidi veggo.
Forse aspettate che i troian feroci
fin lá, dove del mar bianco sul lido
le poppadorne navi abbiam condotte,
vengano per veder se la sua destra
295Giove sopra di voi terrá? — Le schiere
cosi sccrrea imperando; a quei di Creta
andando giunse, i quali al bellicoso
Idomeneo d’intorno i forti usberghi
cingeansi: in prima fronte Idomeneo
300era come cignal fiero, l’estreme
falangi conducea Merione. Il sommo
rege in vederli s’allegrò e cortesi
accenti proferí: — Sopra tutt’altri
de’ danai cavalier veloci in pregio
305io tengo te, sia in guerra o sia in altr’opra
e ne’ conviti ancor, quando i piú degni
de gli argivi vetusto ardente vino
mesciono ne le tazze; poiché gli altri
chiomati achei ber sogliono a misura,
310ma il tuo bicchier pieno sta sempre innanzi
coni’anco a me, se vien di ber talento.
Or va e combatti, qual ti desti vanto. —