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canto secondo 363


e a Egiolo, a Cromma ed agli alti eritini.
     Agli alizoni Epistrofo imperava
e Odio, a Troia fin da la remota
1000venuti Aliba, ove l’argento nasce;
a’ misii Cromi ed Ennomo augurante,
ma con gli augúri suoi la negra Parca
non isfuggi, che trucidollo Achille
nel fiume, ove a tant’altri diede morte.
     1005Forci ed Ascanio bellaspetto i frigi,
fin d’Ascania condotti, a pugnar pronti
reggeano; e i meonii, a pié del Emolo
nati, Mestle ed Antifo a Pilimene
figli intorno al Gigeo stagno prodotti.
     1010Naste de’ carii di barbara favella
era duce. Mileto ed il Ftiréo
frondoso monte e del Meandro Tacque
tenean questi e di Micale erti gioghi.
Anfimaco con Naste, illustri figli
1015di Nomión, reggeano, il quale in guerra
giva quasi fanciulla adorno d’oro.
Sciocco, ché non fuggi per questo acerba
morte, ma per le man del piéveloce
Eacide provò l’ultimo fine
1020nel fiume, e prese Toro il saggio Achille.
     Il vorticoso Xanto e la lontana
Licia mandar color sopra cui tengono
l’onesto Glauco e Sarpedone impero.