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356 dell’iliade di omero


745Zacinto, Samo e Epiro e ’l dirimpetto;
Ulisse, a Giove per consiglio eguale,
dodici avea di rosso tinte navi.
     Condotti eran gli etòli da Toante
d’Andremon figlio, Pleurone ed Oleno
750lasciato avendo e Calcide marina,
Pilene e la pietrosa Calidona.
Non c’eran piú d’Eneo grancore i figli,
né ei stesso c’era piú; spento era il biondo
Meleagro e regnava il sol Toante.
755Quaranta lo seguian navigli neri.
     De’ cretesi era capo Idomeneo
per l’asta insigne, venuti da Cnosso,
da Cortina murata e da Mileto,
Lito, Licasto biancheggiante, Lesto
760popolate cittá e da Tizio, ed altri
per le cento cittá di Creta sparsi.
Di questi adunque capi Idomeneo
per l’asta insigne ed era Merione,
a Marte micidial simile; ottanta
765dietro questi veniali navigli neri.
     D’Ercol prole Tlepòlemo alto e prode
nove da Rodo avea navi condotte
de’ superbi rodiani in tre distinte
cittá: Lindo, Ialisso e l’albeggiante
770Camiro. L’astiforte capitano
partorí Astioche ad Ercole possente,
che d’Efira la trasse sul Sedente
fiume, dopo d’aver di vigorose
e nobil genti piú cittá disfatte.
775Ma Tlepòlemo in reggia alto nodrito
ben tosto il zio del proprio padre amato,
giá vecchio e buon guerrier, Licimnio uccise;
per lo che navi edificò, raccolse
gran gente e si fuggi per mar, li d’Èrcole
780nipoti minacciando e gli altri figli.