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canto secondo 353


e i circostanti del Boagrio a l’acque.
Quaranta lo seguian navigli neri
con quei che stanno a l’Eubea sacra incontra.
     640Ma da l’Eubea venian valor spiranti
gli abanti poi, lasciata avendo Irétria,
Calcide, uvifeconda Istiea, Cerinto
maritima, e la in alto posta Dio;
venianci ancor quei di Caristo e Stira;
645Elefenòr Calcodonziade, germe
di Marte e prence degli Abanti arditi
n’era duce. Seguianlo essi veloci,
chiamati a tergo e pronti con distese
lance gli usberghi trapassare ostili.
650Quaranta lo seguian navigli neri.
     Qui d’Atene, cittá ben posta, popolo
del grancore Trettèo, cui giá Minerva
di Giove figlia alimentò, prodotto
da la terra felice, e nel suo tempio
655per essa posto; ove d’Atene i figli,
d’agnelli e tori al rigirar degli anni
rendongli omaggio, avcan per comandante
di Péteo figlio Menestéo. Mortale
che agguagliasse costui non nacque alcuno
660ne lo schierar cavalli e in ordinare
senta te torme; sol potea contendere
Ncstor, per esser tanto avanti nato.
Cinquanta lo seguian navigli neri.
     Dodici legni avea da Salamina
665condotti Aiace, e collocò la gente
ove stavano Tattiche falangi.
     Quelli d’Argo e Tirinta benmurata,
d’Ermione e Asina sul profondo seno,
Trezene ed Epidauro benvignato
670e d’Egina e di Másete guidava
Diomede il gran guerriero e del famoso
Capaneo prole Sténelo; con questi