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292 poesie varie


pompa a mirarsi! Vago carro aurato
aereo vien, destrier’ col tergo alato
il traggono superbi; ecco s’appressa.
O sante Dive de l’aonio coro,
umil v’adoro; oltramondan concento
qual su forato bosso i diti alterna
e nuova alta dolcezza insegna al vento,
qual fa l’arco strisciar su l’auree corde,
qual con l’ugna le fere: ei che lor regge
eccelso siede e con la man dá legge.
     Felici i nostri colli ove discesa
tanta parte è del cielo.
Or mira il suol lá dove
imprimon l’orma le virginee rote;
la terra s’apre e muove
e spuntan lauri e come in scena suole
s’alzan frondosi al cielo ed è costretta
l’insolit’ombra ad ammirar l’erbetta.
Cento amoretti intorno
volan festosi; vedi quel che un ramo
con ambe mani afferra;
ferma su un altro il piede,
poi ’l torce e ’l preme in giú finché pur cede,
lo schianta e bianco il segno
appar sul tronco de la piaga, ed ora
in giro il piega, indi l’intreccia e annoda.
bieco un serto immortai. Ma in breve d’ora
quanti ne veggio? E a voi son pòrti e insieme
sul bel cocchio a salir v’è fatto invito,
che poscia ardito de la gloria al cielo
scintillando trascorre.
Mirate il vulgo vil che vive indarno
come lá giú s’affolla e stolto corre;
alza la faccia e mira e ’l ciglio inarca,
meraviglia il confonde, invidia il morde;
ma tutto invan, ché non femminea danza,