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e se a fallo ed a colpa

vieti per te amor con nuova legge ascritto,
te che lo désti e ’l tuo sembiante incolpa,
e non punire altrui del tuo delitto.
Licori.   Tu non m’intendi ancor? Fin da’prim’anni
amore in odio ho preso: al fier destino
piacque cosi; t’accheta
e d’altro parla o lungi porta il piede.
Osmi no. Ma io non son si ardito
che amor ti chiegga; un ragionar cortese,
un conversar gentil
indifferenza non offende.

SCENA IX

Elpina e detti.

Elpina.   Or ecco

ch’egli è pur qui. Ma che discorre?
Licori.   Or come
in si misero stato
di vaneggiare hai cor? Se vanti senno,
pensa di libertá, pensa di scampo.
Elpina.   Mio pastorei gentile,
dimmi: di che favelli con Licori?
Osmi no. O bella ninfa, lasciami, ti prego,
eh altra cura or mi stringe. E credi forse
che la comun salvezza
poco a cuore mi sia? Sappi ch’io molta
col ministro d’Oralto
vo stringendo amistá; sappi che a forza
egli serve al corsaro, io di tentarlo
non lascerò.
Licori.   O questa si d’uont saggio
opra sará
Elpina.   M’ascolta: io non vorrei