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ATTO QUARTO
SCENA I
Alfonso. Fazio.
Alfonso. Buona fortuna è stata ch’io m’incontri
in cittadin cosí cortese; queste
onestá, ch’ella ancor mi va facendo,
m’obligan senza cesso.
Fazio. Io cerco sempre
di far piacere ai forastieri.
Alfonso. Poco
fa, quando ha ben voluto ch’io conosca
quel letterato, mi sono avveduto
da ciò che ha detto, ch’ella è bello spirito;
però voglio pregarla d’onorarmi
del suo giudizio sopra una mia pezza.
Al mio parere è passata per una
de le piú belle pezze in questo genere,
ma sono assai ansioso di sentire
come sarebbe ricevuto qui.
Fazio. O signor, se è di tela, io me ne intendo
pochissimo.
Alfonso. Diman la porterò,
e la sommetterò alle sue lumiere.
Fazio. Oimé, non ne ho piú che appena una: