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196 il raguet


SCENA V

Anselmo.

  Il babbuino

ha mezzo confessato senza corda.
Poco è da dubitar, che quest’Alfonso
non sia in effetto Flavio e non sia
il mio genero nuovo; tuttavia
in affar cosí grave si conviene
andar col piè di piombo. Or ecco Idalba
che mi conduce l’amico.

SCENA VI

Idalba, Ermondo e Anselmo.

Idalba.   Signore,

eccovi Ermondo, al quale ho detto che
gli parlerete qui d’affar gravissimo.
Ermondo. Io non so quali viste di presente
ell’abbia, ma io son presto ad ubbidirla.
Anselmo.   Riverito signore, ella ben vede
in qual modo da me e da la famiglia
tutta sia stato accolto; ella ben vede
che le si dá libero accesso in casa
e a piacer conversa anche con la
fanciulla nubile; io credo però
d’aver diritto di obligarla a dirmi
con veritá finalmente il suo vero
nome.
Ermondo.   Ma dunque non l’ho detto? Dunque
crede ch’io menta? Io sono Ermondo Alfani;