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134 le cerimonie


cosi è avvenuto a me. Vi son cittá

dove potrian sovra tutt’altri gli uomini
esser felici, e per novelle tali
perdono il bene della societá
e si fanno ridicoli e infelici.
L’inventar modi per disgustar gli altri
quivi è un mestier. s’insegnano puntigli
fino ai cavalli, ognun vuol esser d’ordine
differente dall’altro: distinzioni
non dubitar che in tutto e ognor piú lepide
e diurne e notturne non si stronchino.
Ma badiam ora al fatto nostro: tu
impalmerai questa sera la tua
sposa se l’arcidiavolo non c’entra
con tutte le sue corna; io vado a casa,
tu non mancar fra mezz’oretta d’esservi
per quelle lettere di cui t’ho parlato.

SCENA VII

Orazio, poi un personaggio nuovo.

Orazio.   O fortuna, fa nascer qualche impiccio

di nuovo. Or tempo è giá, secondo l’ordine
posto, ch’io vada a parlar con Camilla.
Se fossi certo ch’ella per me avesse
la passion ch’i’ ho per lei, non c’è ripiego
che non prendessi, né risoluzione
ch’io non facessi.
Personaggio.   Servo divotissimo
Orazio.   Oh disturbo!
Personaggio.   al signor Orazio.
Orazio.   Egli è
un de’ parenti che m’ha dato noia
questa mattina. Signor, mi conviene
portarmi tosto...