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106 le cerimonie


che novitá è mai questa?

Orazio.   E perché m’ha
il signor padre assai raccomandato
d’esser con lui ben tosto, io prego l’uno e
l’altra darmi licenza.
Massimo.   Bruno, è matto
questo figliuolo? O pur patisce di
luna?
Bruno.   Egli s’è invaghito di far questo
viaggio; è da compatir l’impeto e ’l brio
di gioventú; rimoverassi tosto
da tal pensier.
Aurelia.   Ma mi dá gran fastidio
il vederlo vèr me sí freddo. Come
non dir quattro parole con buon modo
alla sua sposa? Crede aver da essere
richiesto lui e pregato? Io sospetto
che poca inclinazione abbi alla mia
persona, e in tal caso,.
Bruno.   O che mai dite!
L’adora, e poco fa parlando meco,
non si saziava d’esaltarla.
Aurelia.   Questo
sariami caro, ch’ei per certo è giovane
di molto bell’aspetto; ma finora
è poca buona l’apparenza.
Bruno.   Ha in uso
di parlar poco; chi è d’un naturale
e chi d’un altro, ma nel cuor lavora.
Massimo.   Di ciò che sia ci chiarirem fra poco.