ATTO PRIMO. 39

Sarien povera cosa al paragone
Dell’onor che versate a piene mani
Su questa casa. E noi, che dar possiamo
Per tanti beneficj antichi e novi
Di che voi ne colmaste? Alzar soltanto
Le palme al cielo, e benedirvi in atto
Di profonda umiltà, non altrimenti
Che miseri claustrali orbi di tutto
Fuor che di voti e di preghiere.

re.
E dove
Si nasconde Caudor? Noi ci mettemmo
Sull’orme sue. Precederne la corsa
Era nostro pensier, ma Cavaliere
Senza pari è Macbetto; e il grande amore
Ch’egli ci porta al suo corsier fu sprone,
E di gran tratto n’avanzò. - Mia bella
Castellana, ricetto in questa sera
Voi ci dovete.
lady.
Ah Sire! il tetto vostro
Non il mio qui v’accoglie. A voi rendiamo
Ciò che avemmo da voi.
re.
Venite! e guida
Mi siate al benamato ospite mio.
Egli al cor m’è vicino; e quei favori
Ch’ebbe or ora da me di ben più grandi