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libro primo. | 17 |
DON GIOVANNI
Giovane sempre: e invan gemer ti senti
Le nenie intorno di femmineo core,
O Leporello col suo vil tremore
Vorria por modo a’ tuoi baldi ardimenti.
Per te, mentre t’abbellano l’amore
Vin, parassiti e musici concenti,
Rombano invan sul pavimento i lenti
Marmorei passi del Commendatore.
Stan di tua vita al libero governo
Forza e volere: al tuo festoso giorno
L’Ora del tedio giammai non s’appressa:
Tu dal candido sen d’una badessa
Levi la fronte e gridi al Padre Eterno:
— Compar, scusate se vi pianto un corno —
Panzacchi | 3 |