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MERIGGIO


     Dal fresco rezzo della stanza mia
Veggo laggiù brillar nitidamente
L’asciutta rena e i sassi del torrente,
Che un limpido fil d’aqua al fiume invia:

     Rompe il verde del pian la bianca via
Che s’allontana tortüosamente;
Presso la siepe, al sol, dorme un pezzente
Del suo magro cagnuolo in compagnia:

     Più là, da un campo biondeggiante, uguale
Suona il rispetto d’una curva schiera
Di mietitrici: stridon le cicale:

    E per l’aria tranquilla, in tra la nera
Cánepa, d’improvviso ondeggia e sale
Il fumo e il fischio della vaporiera.

Panzacchi. 18