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subito disciolti presono alcune lepore portate vive a posta, cantando certe canzone al proposito de la tornata de loro Srie et aproximandosi a la terra, aparve la Dea de l’alegreza, la quale congratulandosi del suo tornare li pronosticò molte felicitade et prospera fortuna". Guidubaldo, superata la minorità, si svincolò compiutamente dalla tutela dell’Ubaldini, ed è bello il vederlo nella dignità mite e serena, nella, quasi diremmo, patriarcalità del suo governo. "Questo Sre ha preso totalmente l’administratione del governo del Stato, cum una incredibile satisfactione de li suoi populi, dimonstrando a ciascuno tanta humanità, clementia et gratia, che più non porieno desiderare, tenendo sua Sia uno optimo ordine. La matina depò la messa, la quale mai abandona, escie fora in lo salotto et mettesi a sedere a tavola, et lì ascolta tutte quelle persone che sono di qualche gravità, et expedite queste, se mette andare intorno a le logie prestando audientia a contadini et ad altre povere zente, et tutte le suplicatione de un dì che li sono porte, l’altro dì, prima che vada fora de cammera, insieme cum li cancellieri et uno doctore, che è m. Alexandro de Arezo de Lombardia, expedisce"1.

Qualche mese dopo Elisabetta aveva il conforto d’ospitare essa la cognata, che, per un voto fatto nel parto, compieva un pellegrinaggio a Loreto2. Quando Isabella partì il 10 marzo da Mantova e recossi prima a Revere, poi a Ferrara, ove si trattenne alcuni giorni, aveva intenzione

  1. Sono brani di lettere, che Sigismondo Golfo scrisse da Urbino il 22 e il 23 gennaio ’94.
  2. Del voto e del viaggio toccammo brevemente anche nelle Relazioni con gli Sforza, pp. 94-95.